Ricerca lavoro

Se l’articolo 4 della Costituzione italiana “riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”, riteniamo di fare in modo che ciò valga anche per chi ha avuto una ‘interruzione incidentale’ nel proprio percorso di vita tanto da conoscere l’esperienza della condanna e quindi del carcere. Crediamo fondamentale che i nostri ospiti siano sostenuti nella loro ricerca di lavoro. Se per la persona libera l’occupazione lavorativa rappresenta un tassello significativo per la propria realizzazione, per la persona privata della propria libertà assume anche una valenza di reinserimento e di riscatto sociale.  Il lavoro può anche dare alla persona la possibilità di restituire alla società quelle qualità di cui è padrona, ma che il trascorso criminoso non aveva fatto emergere. Spesso, in uscita dal carcere, il primo approccio al mondo del lavoro avviene attraverso l’avvio di borse lavoro della Regione Lombardia che vanno dai 3 ai 6 mesi. Consideriamo importante una sensibilizzazione del privato e del pubblico rispetto al tema del lavoro. Pochi sanno quanto la normativa vigente tuteli e agevoli l’azienda che inserisce nel proprio organico persone che stanno scontando una pena. Se alla base della fiducia c’è la conoscenza, nostro compito è quello di ‘accompagnare’ i nostri ospiti affinché possano trovare opportunità lavorative che permettano loro di intraprendere un percorso di legalità. Infatti, la privazione del lavoro non può che favorire recidive e inutili rallentamenti del percorso rieducativo.